26 gennaio 2022

Scomposizioni

"Uccellino con cappello alla moda".

A volte basta un po' di vento per non ritrovarsi più.









Una sola regola: creare una figura usando solo i pezzetti di cartoncino colorato che avevo già, senza modificarne la forma o ritagliarli ulteriormente.

E' un ottimo esercizio per la mente. 

01 aprile 2021

13 marzo 2018

La scomposizione di un cuore non è un cuore infranto



Eccolo qui, il cuore, uno dei soggetti più disegnati dalle bambine. 
Un cuore è sempre ben accetto, in particolare dai genitori. Ma a volte dietro a quel piccolo disegno c’è altro ed è utile saper distinguere.

Nel corso di questi anni di laboratori ho imparato a capire quando un cuore è tracciato per passione e quando lo è per insicurezza. Spesso dietro a quel cuore c’è la rassicurazione data da uno stereotipo, la scelta di non rischiare, di non mettersi in gioco, di non fallire soprattutto di fronte alle aspettative e ai giudizi degli adulti. Insomma, c’è la paura di sbagliare. Allora, io ringrazio per il bel disegno e poi propongo un gioco: facciamo un altro cuore e lo tagliamo in due in verticale. Separiamo le parti e… cosa ci viene in mente? Ali, occhi, ecc. Bene!

A volte basta aggiungere piccoli particolari e sulla pagina appaiono disegni pronti a spiccare il volo in storie fantastiche.  Di solito, in quel momento, sul viso delle bimbe appare un grande sorriso. Tra soddisfazione e stupore la scintilla è innescata. 
Da lì il seguito è semplice. Le parti tagliate si possono invertire, ruotare, spezzettare ulteriormente, oppure si disegnano cuori piccoli e grandi e si uniscono in verticale, in cerchio, ecc. A loro la scelta.

Ecco perché la scomposizione di un cuore non è un cuore infranto. Anzi, può essere l’inizio di grandi avventure.

p.s. si può fare lo stesso con il pallone da calcio.

09 giugno 2017

L'Invasione Aliena

In quanti modi si possono inventare e costruire personaggi, storie e illustrazione per i libri?
Ecco qui una delle possibilità. I personaggi e la storia sono di Filippo e Lorenzo entrambi di 9 anni, le foto sfocate sono le mie. Al set ci abbiamo lavorato insieme ma le pose più riuscite sono decisamente opera loro.
I personaggi più alti, provvisti di arti, code e scudi hanno dentro un anima di spago magico (filo di ferro ricoperto di carta).
Lo spunto per questo lavoro è nato grazie ad una delle proposte pubblicate su Crea il Tuo Libro di Junko Nakamura e Odile Chambaut, edito da Terre di mezzo.


L'INVASIONE ALIENA




C'era una volta, in una galassia molto lontana, un pianeta dove gli abitanti vivevano felici e in pace.








Purtroppo una terribile minaccia gravava sulla loro serenità. Alieni cattivissimi erano già in viaggio per invaderli e distruggerli.



Infine l'astronave nemica toccò suolo.



L'invasione ebbe inizio.







La battaglia colse impreparati gli abitanti e da subito si rivelò cruenta e senza scampo.






Finito lo scontro, gli alieni risalirono sulla loro astronave diretti verso altri mondi da distruggere.






Il pianeta era cambiato per sempre.

FINE

17 marzo 2017

E se Tupu fosse ripubblicato?

Diversi anni fa, su questo blog dedicai un post a Tupu, libro a me caro che mi ha accompagnato per gran parte dell'infanzia. Come in una bella favola, qualche tempo dopo, mi arrivò una mail di ringraziamenti a nome di Claudio Callisti, autore di Tupu insieme a Tula.

Per me fu una forte emozione, emozione che si accrebbe quando ricevetti, accompagnato da una bella lettera (che conservo gelosamente), un quadretto fatto da Claudio apposta per me, raffigurante un aeroplano di biscotto che sorvola un paese di dolciumi.
Da lì iniziò un breve scambio epistolare dove, tra le altre cose, mi informò che nella classe di sua moglie, maestra alle primarie, i bambini avevano inventato una favola prendendo spunto dal nome di questo blog. Che onore!

Un giorno Callisti mi disse che gli sarebbe piaciuto ripubblicare il libro, aveva ritrovato le tavole originali. Mi propose di collaborare alla ricerca di una nuova casa editrice e con un nuovo post dove si lanciava l'idea.




Accettai per quanto riguardava il post e gli chiesi di inviarmi un piccolo testo sulla genesi del libro. Invece, sulla questione dell'editore non avevo suggerimenti adeguati ma promisi di pensarci.
Passò il tempo e io non pubblicai nulla, persi i contatti con Claudio. Perché?
Me lo sono chiesto tante volte. L'unica risposta è che a volte si ha paura di realizzare/toccare i sogni belli perché potrebbero infrangersi. E' qualcosa di sciocco e, in qualche modo, dannoso e incomprensibila ma, purtroppo, avviene in modo inconsapevole. Claudio perdonami.

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail, me l'ha inviata Chiara, diventata da poco mamma e alla disperata ricerca di Tupu, perché anche lei "segnata nell'infanzia da questo meraviglioso libro" (Chiara). Allora ho colto l'occasione con questo post. 

Non so se Callisti sia ancora dell'idea di provare a ripubblicarlo e non so se oggi ci sia una casa editrice disposta a farlo, ma perché non provare? 
Negli anni mi sono arrivate altre richieste di persone interessate a trovarlo. Credo che una sua ristampa farebbe felici molti bambini di ieri, proprio per il suo stile così marcatamente anni Settanta e chissà, con ogni probabilità, incuriosirebbe anche i bimbi di oggi. Forse, se fossimo all'estero sarebbe più facile.

Vi lascio con le appassionate righe inviatemi da Claudio su Tupu:
"All’epoca non avevo ancora figli e ne sognavo uno, veramente desideravo anche una casa perfetta dove tutto fosse in ordine, magari organizzato in un unico armadio con gli oggetti disposti in ordine alfabetico. Così dalla combinazione nacque questo fumetto per bambini alle prese con l’apprendimento dell’alfabeto. Poi venne tutto da solo, meravigliosamente nacque Alex assieme al libro. Lui fu il fruitore privilegiato, poi seguirono tanti altri stupendi bambini che lo hanno addirittura consumato portandoselo a letto, in ultimo Lorenzo il mio secondo genito con tanta gioia e soddisfazione."

09 febbraio 2017

Mon atelier des couleurs di Ho-baek Lee e Gyong-Sook Goh

A volte ci sono incontri casuali molto fortunati e così è stato tra me e Mon atelier des couleurs di Ho-baek Lee, illustrato da Gyong-Sook Goh. L'ho trovato qualche anno fa, seminascosto in un piccolissimo scaffale dedicato ai libri esteri, nella bella libreria per bambini Mellops di Faenza.





Mon atelier des Couleurs ha illustrazioni giocose e piacevoli, è un libro utile e stimolante, capace di trasmettere in modo assai efficace ciò che ogni lavoro con i bambini dovrebbe contenere: scintille creative, divertimento, sperimentazione, domande, punti di vista inusuali e acquisizione di capacità.



Il libro, uscito per le edizioni francesi MeMo nel 2009 e inedito per l'Italia, ti invita ad entrare in un atelier fantastico, situato sul pianeta errante, dove si può scrivere, disegnare, dipingere, spargere colori o semplicemente stare fermi a pensare.




La cosa importante è fare tutto ciò come più ci piace, in piena libertà e divertimento. Sarà facile trovare le idee, basterà partire da una forma semplice come un cerchio o un tondo e lasciarsi andare. I pensieri arriveranno come un grande oceano.




Si può disegnare un compagno di scuola, la maestra o il percorso di un'idea. Dov'è l'inizio? Dov'è la fine? Così, senza accorgersene, ci trova in un mondo sconosciuto, abitato da strani esseri e piante.











Nell'atelier si impara anche che i colori hanno una personalità ben precisa, un viso; alcuni vanno molto d'accordo tra loro, altri litigano e conviene saperlo.







Una volta che la fantasia si è accesa, la mano ha preso vita e la paura del foglio bianco è scomparsa, siamo pronti per disegnare tutto ciò che vogliamo: storie incredibili, ritratti, ecc. Abbiamo compreso che dipingere è semplice quanto pensare, basta mostrare quello che ci passa per la testa.
E' tempo che l'atelier dei colori si sposti su altri pianeti.






05 dicembre 2016

Da cosa nasce cosa: bambini, illustrazioni e poesia

A metà novembre, in una fortunosa pausa tra un virus influenzale e l'altro, ho seguito a Venezia due interessanti workshop organizzati da Teste Fiorite, dedicati alla letteratura e all'illustrazione per l'infanzia, protagonista in entrambi la poesia; insegnanti: Chiara Carminati e Pia Valentinis.
Sono stati due giorni ricchi di stimoli, riflessioni, nuove conoscenze, prove e confronto, due giorni che hanno sparso semi nella mente.

Sabato 3 dicembre a Babelica ho tenuto il laboratorio Nel Mare Profondo e, una volta finito, mi sono persa a guardare i dettagli dell'opera collettiva appena realizzata dai bambini. Alcuni erano già illustrazioni, perfette per poesie o storie. Ho subito pensato a ciò che a volte accade e semplifica le cose, un processo creativo al contrario: prima i disegni, poi il testo.

Ecco alcune foto, purtroppo non sempre a fuoco, di quei disegni così piccoli da rischiare l'invisibilità, eppure così potenti da vicino. Accompagno le immagini con alcuni versi tratti da I Bambini si Incontrano di Tagore perché mi sembra ci stiano benissimo.


I bambini si incontrano 
sulla spiaggia di mondi sconfinati.
Sopra di loro il cielo è immobile 
nella sua immensità
ma l'acqua del mare che non conosce riposo
si agita tempestosa.







I bambini si incontrano con grida e danze
sulla spiaggia di mondi sconfinati.
Costruiscono castelli di sabbia
e giocano con conchiglie vuote.
Con foglie secche intessono barchette
e sorridendo le fanno galleggiare
sulla superficie ampia del mare.






I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi.
Non sanno nuotare 
né sanno gettare le reti.
I pescatori di perle si tuffano per cercare
i mercanti navigano sulle loro navi.
I bambini raccolgono sassolini
e poi li gettano di nuovo nel mare.
Non cercano tesori nascosti
non sanno gettare le reti.
Ride il mare increspandosi
ride la spiaggia luccicando pallidamente.




30 settembre 2016

Laboratori di ottobre




Sabato 1 ottobre ripartirò con una nuova stagione di laboratori per bambini a Torino.
Qui di seguito trovate quelli in programma per ottobre.

Bambini 5 - 10 anni


libreria La Gang del Pensiero - corso Telesio 99

Sabato 1 Ottobre - ore 10.30
TEXTURE DA PAURA. Segni a rilievo e disegnati
Giocheremo con i colori e la superficie delle cose per illustrare un divertente e piccolo libro pieno di mostri.

Sabato 15 Ottobre - ore 10.30
UNA SAGOMA DI DISEGNO
L'insieme delle nostre sagome diventerà un grande disegno comune coloratissimo, con parti tridimensionali e altre da toccare.


Sabato 29 Ottobre - ore 10.30
FANTASMI IN LIBRERIA
Festeggeremo l'arrivo di Halloween leggendo Fantasmi in casa! (Ghosts in the House) di Kazuno Kohara, libro pluripremiato e inedito in Italia, poi costruiremo fantasmi utilizzando tante tecniche diverse.

Per info e prenotazioni:
tel. 011 77.32.338
lagangdelpensiero@gmail.com
http://www.lagangdelpensiero.com/ 




Babelica - via Pacinotti 29

Sabato 22 Ottobre - ore 10.30
PIANTE MARZIANE
Attenzione! Attenzione! Abbiamo ricevuto un appello da Marte: pare che laggiù servano giardini dove i piccoli marziani possano giocare. Siete pronti a partire e a far crescere le piante più strane che si siano mai viste? Useremo cartone e tempere.

Per info e prenotazioni:
tel. 338 4392037
info@babelica.it
http://www.babelica.it/

29 settembre 2016

I laboratori al Parco della Tesoriera a Torino



Non è aprile, è vero, ma diversi mesi dopo. Pigrizia? Nulla da dire? Niente di fatto? No, direi proprio di no. Forse l'unica verità è che fra le tante cose realizzate, pensate, viste, l'idea di organizzarle in post un po' mi spaventava, soprattutto in termini di tempo.
Non so se riuscirò a scrivere di tutto ciò che ho fatto (di molto mi mancano le immagini), visto e i dei molti pensieri che mi frullano in testa, diciamo che ci proverò.

Per il momento, però, mentre sto per ripartire con i miei laboratori, vi racconterò di quelli che hanno chiuso la scorsa stagione. Si sono tenuti nel Parco della Tesoriera a Torino, in occasione dell''Evergreen Fest . Compagna di avventura, per l'occasione, Elena Dellarole, fondamentale sotto molti aspetti e che ringrazio in particolare per aver accolto alcune mie idee, sempre tendenti al gigante, con una bella risata.

Da tempo avevo in mente di sperimentare alcuni laboratori dove i bambini avrebbe giocato tutti insieme per realizzare opere collettive, serviva però un ampio spazio, meglio se all'aperto e una persona in affiancamento. Così, quando è arrivata l'offerta della Tesoriera, le idee erano già quasi tutte lì, pronte per essere messe in pratica e, per fortuna, c'era anche Elena.

Di grande aiuto è stato anche La Fabbrica dei Colori il bel libro di Hervé Tullet, dove con piacere ho trovato suggerimenti per laboratori molto simili a quelli che volevo realizzare e altri, nuovi, che ho provato. Uno di questi è Il Giardino Fiorito, perfetto per festeggiare il primo giorno d'estate.


Il Giardino Fiorito







Il nostro giardino è venuto molto pieno, ma il colpo d'occhio dall'alto era bellissimo. Mi dispiace che le foto non rendano. I bambini si sono divertiti e riempiti di colore anche se siamo stati un po' confusionari nella parte suoni, istruzioni, cambio posizione (come indicato da Tullet). In un parco, anche se l'orario d'inizio è dato, i partecipanti arrivano alla snocciolata, sono numerosi e spesso hanno età diversissime cosa che comporta piccole pause e ripetizioni che non giovano alla fluidità del lavoro. Se volete sperimentare questo laboratorio e siete in una situazione simile tenetene conto.





I Totem

I totem mi hanno affascinata fin da piccola e ho sempre desiderato costruirne uno: al parco ne sono sorti tanti, con singole parti componibili a piacere. Prima ci siamo confrontati su come fossero fatti, da chi e il loro significato, poi ogni bambino ha disegnato la sua scatola; infine tutti insieme, in modo democratico, abbiamo deciso come montarli. Le foto che seguono non sono le opere finite, ma un accenno in attesa che le scatole si asciugassero.






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Una Sagoma di Dipinto

Diversi anni fa avevo visto foto di un laboratorio simile sul sito di una scuola d'arte americana. L'avevo trovato estremamente interessante sia dal punto di vista del significato che della realizzazione. L'incrocio ripetuto delle sagome dei partecipanti diventa la base per un'opera di pittura astratta collettiva.
Poterlo realizzare in uno spazio così ampio e vedere la meraviglia del risultato finale, insieme all'entusiasmo dei bambini è stato emozionante.










Le Piante Marziane

Io le ho sempre pensate come Le Piante Futuriste, ma ad un bambino, a meno che non fosse appena uscito da una visita al MART di Rovereto, questo nome non direbbe nulla. Così sono diventate le piante del pianeta Marte; tutte da inventare, dalle forme pazze e dai colori inusuali. Si tratta di costruzioni di cartone ad incastro. Ciò che mi piace di questo progetto è la totale libertà che lascia all'immaginazione associata alla sperimentazione degli equilibri e dell'instabilità. Se durante il montaggio si sbilanciano, cadono o i pezzi si staccano, si può sempre ricominciare da un'angolazione differente dando vita ad una nuova pianta.















Queste opere sono perfette da usare anche per scenografie e labirinti. Ci siamo molto divertite io ed Elena a passeggiare in questo coloratissimo giardino futurista.
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