13 marzo 2018

La scomposizione di un cuore non è un cuore infranto



Eccolo qui, il cuore, uno dei soggetti più disegnati dalle bambine. 
Un cuore è sempre ben accetto, in particolare dai genitori. Ma a volte dietro a quel piccolo disegno c’è altro ed è utile saper distinguere.

Nel corso di questi anni di laboratori ho imparato a capire quando un cuore è tracciato per passione e quando lo è per insicurezza. Spesso dietro a quel cuore c’è la rassicurazione data da uno stereotipo, la scelta di non rischiare, di non mettersi in gioco, di non fallire soprattutto di fronte alle aspettative e ai giudizi degli adulti. Insomma, c’è la paura di sbagliare. Allora, io ringrazio per il bel disegno e poi propongo un gioco: facciamo un altro cuore e lo tagliamo in due in verticale. Separiamo le parti e… cosa ci viene in mente? Ali, occhi, ecc. Bene!

A volte basta aggiungere piccoli particolari e sulla pagina appaiono disegni pronti a spiccare il volo in storie fantastiche.  Di solito, in quel momento, sul viso delle bimbe appare un grande sorriso. Tra soddisfazione e stupore la scintilla è innescata. 
Da lì il seguito è semplice. Le parti tagliate si possono invertire, ruotare, spezzettare ulteriormente, oppure si disegnano cuori piccoli e grandi e si uniscono in verticale, in cerchio, ecc. A loro la scelta.

Ecco perché la scomposizione di un cuore non è un cuore infranto. Anzi, può essere l’inizio di grandi avventure.

p.s. si può fare lo stesso con il pallone da calcio.

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